Verso il recupero del Mausoleo di Totila

 

Una iniziativa di straordinario interesse culturale

 

di Valerio Anderlini

 


05maustotila.jpg (24877 byte)Era diventato uno dei problemi apparentemente insolubili per Gualdo Tadino il recupero dell'antico manufatto conosciuto come "Palazzo Totila", nelle vicinanze della frazione di Biagetto, con un ipogeo di origine antichissima, conservatosi come interrato di una casa colonica.

L'attuale aspetto esterno del complesso

Un prezioso manufatto sconosciuto ai più perché la sua non visibilità e la trasformazione in dispensa alla fine dell'Ottocento ne aveva fatto passare in secondo piano le sue caratteristiche monumentali ed una banale scritta sopra l'entrata aveva poi fatto il resto.

Dopo la pubblicazione del libro La battaglia di Tagina in Procopio e nella toponomastica locale, nel 1985, fui accompagnato a visitare l'ipogeo ancora in discreto stato ed iniziò un lungo cammino per trovare il modo di salvare e valorizzare il prezioso cimelio, fra il disinteresse e l'ostile scetticismo di chi faceva opinione.

Intanto con la fine della mezzadria la casa era stata abbandonata con il risultato che in breve si era ridotta ad un rudere pericolante. E, poiché nella zona l'esistenza dell'ipogeo al quale veniva associata al reperimento di qualche raro pezzo archeologico, lo stato di abbandono della casa ha significato licenza di escavazione selvaggia per i tombaroli, favorendo l'aumento dei visitatori abusivi, con il risultato che quanto si era conservato per secoli è stato semidistrutto in pochi anni, mentre naufragavano recenti tentativi di rintracciare i nuovi proprietari dell'immobile, finiti all'estero ed in Toscana, dopo aver abbandonato progetti di ricupero della struttura appena avviati, come testimoniano le gru in sito da un ventennio.

L'avvio di un cantiere per la costruzione di uno svincolo della superstrata Ancona-Perugia a poca distanza dall'immobile, che avrebbe potuto compromettere definitivamente le possibilità di recupero, ci ha indotto ad un ultimo tentativo, interessando al problema l'assessore Mencarelli ed il sindaco il quale ci ha dato notizia che verrà proposto al Consiglio Comunale l'acquisto dell'area per farne poi oggetto di un piano di recupero dell'immobile, nel quadro di un più ampio programma culturale, al quale è direttamente impegnato il consigliere comunale Virgilio Artedia portatore di un profondo interesse della popolazione della frazione per questa iniziativa.

Meglio tardi che mai ? l'importante che sia la volta buona: a scanso di equivoci precisiamo che non c'è alcuna prova che si tratti della tomba di Totila, la quale - è storicamente certo - fu depredata dai vincitori; tuttavia per una serie di motivazioni che potranno essere illustrate in altra sede, è legittimo ipotizzare che il manufatto non sia una "vile" costruzione priva di qualsiasi interesse culturale e che "quando fu costruito" ebbe una funzione nobile ben precisa, associata poi alla notizia storicamente certa di Totila, secondo una tradizione coltivata nella zona per quindici secoli.

È legittimo ipotizzare pertanto che potrebbe essere stato un mausoleo, in cui un popolo sconfitto, restato nella zona dopo la guerra gotica, si è ritrovato per farne un sacrario delle memorie patrie. Se altrove si custodiscono i mausolei di Teodorico o di altri contemporanei, perché non potrebbe trattarsi del Mausoleo di Totila? Perché è restato nascosto per quindici secoli? In tante località, per molto di meno si fanno carte false per dare una base storica a cose che sono poco più che fantastiche!